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Il Laboratorio Di Cult – di Silvano Bicocchi

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Il Laboratorio Di Cult

Ai “Tavoli di lettura di portfolio” non di rado si presentano fotografi non con un portfolio ma con molte foto, spesso di pregio, chiedendo al lettore di editare da quelle immagini un portfolio degno da essere presentato in Giuria. Quella richiesta non è una lettura di Portfolio ma di Tutoraggio!
I Tavoli di lettura di Portfolio sono il giusto ambito dove l’Autore può presentare un’opera compiuta per ascoltare le letture da diversi esperti. Pertanto un portfolio presentato in quell’ambito deve almeno presentarsi coerente in tematica e poetica, poi potrà piacere o no ma nessuno potrà dire che non c’è un’opera.
Il successo ai Tavoli di Portfolio inizia col dare prova di maturità autoriale mostrando un’opera ben presentata e compiuta in forma e contenuto.
Solo con questo presupposto, il breve dialogo tra autore e lettore potrà essere una lettura dell’opera che, dopo averne condiviso il messaggio, potrà diventare una riflessione analitica sul ruolo di una o due fotografie e sull’efficacia della sequenza prescelta ma non può diventare niente di più nei venti minuti previsti.

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Vista la necessità di Tutoraggio il Dipartimento Cultura FIAF ha ideato il Laboratorio Di Cult per esercitarlo in forma collettiva. Cos’è il Tutoraggio? Possiamo elencare le sue principali fasi e regole:

  • Il portfolio deve essere realizzato dal fotografo, non dal Tutor. Esso deve rispecchiare il livello artistico del fotografo, basso o alto che sia.
  • Il Tutor deve far crescere il fotografo, assecondando la sua identità artistica, col fine ultimo di condurlo alla scoperta di Sé.
  • In questa prima fase il Tutor deve valutare quale ruolo può avere un’attività didattica (vedi proposte DiD) per accelerare l’evoluzione del fotografo.
  • Il Tutor deve affiancare il fotografo nel suo processo creativo con l’incoraggiamento e l’indicazione delle possibili direzioni di sviluppo dell’opera.
  • L’incoraggiamento consiste nel evidenziare i risultati raggiunti, formando così la consapevolezza nell’autore verso la propria poetica e capacità espressiva.
  • L’indicazione, delle possibili direzioni di sviluppo dell’opera, consiste nello scoprire quale idea/idee (o quali diverse idee) sono prevalenti negli scatti iniziali del fotografo e sollecitare il fotografo a scegliere in quale direzione sviluppare il portfolio.
  • Verificare, nei mesi, come il fotografo sta sviluppando l’idea prescelta e proporre le diverse forme dell’editing.
  • Per editing si intende lo stabilire la relazione di senso tra le immagini, determinata dal loro accostamento. L’editing è una fase creativa nella quale il Tutor deve proporre la soluzione, o le soluzioni, più efficace nell’accostamento delle immagini. Spesso è un momento in cui si deve riconoscere l’innovazione della struttura dell’opera.
  • L’editing inizia con lo stabilire se l’opera è a significato chiuso o aperto e se la struttura è orizzontale o verticale. Una volta stabilito ciò, ci si rivolge allo studio della relazione più efficace di accostamento delle immagini tra le seguenti possibilità:
    1. La normale successione di immagini singole che da una d’apertura porta a quella di chiusura.
    2. Strutturare il singolo supporto con la relazione tra le immagini a dittico o a trittico. Indicativamente:
      1. a dittico quando hanno forza simbolica.
      2. a trittico quando si vuole valorizzare la valenza narrativa con delle micro storie o ampliare quella simbolica.
    3. Le immagini singole vengono poste a mosaico, poligonale o irregolare, che si presta a letture in varie direzioni.
  • Ultima fase la determinazione del titolo e dei contenuti della brevissima presentazione dell’opera.

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In questa fase è molto pratico lavorare con delle piccole stampe su carta comune da maneggiare rapidamente su un tavolo. Ecco che rapidamente si vede quale opera prende vita dal loro accostamento.
Il Tutoraggio viene esercitato dal Tutor fotografico FIAF sia che sia già stato nominato e sia se è ancora candidato a quel percorso.
Ciò è naturale perché la nomina a Tutor Fotografico FIAF avviene come riconoscimento d’aver raggiunto operando sul campo le necessarie competenze e abilità. Per noi “a fare si impara facendo” perché è solo esercitando che si dimostra a se stessi e agli altri se si è portati a interpretare questa importante Figura Operativa FIAF.

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Mi sembra evidente che il Laboratorio Di Cult sia lo spazio creativo che profuma di libertà e privilegia le relazioni tra fotografi che imparano a condividere i propri limiti e genialità.
Ogni anno il Laboratorio Di Cult inizia a gennaio con l’annuncio del “Tema dato” e termina la fase della realizzazione delle opere a Giugno, per poi dedicarsi ai Concorsi e alle mostre nell’estate e l’autunno. Detto tema è scelto collegialmente tra i promotori del Di Cult ma se la FIAF lancia un progetto tematico nazionale quello diventa il tema dell’anno. In questo modo il fotografo ha sempre uno stimolo e un gruppo di riferimento per la sua ricerca fotografica, un gruppo che potrebbe essere anche diverso dal precedente.

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Il laboratorio Di Cult è un’attività che inizia e termina dando visibilità a tutti i lavori in esso realizzati.
Attualmente il tema in svolgimento è “Capolinea” e terminerà a giugno la fase della realizzazione delle opere.
Nell’editoriale di FOTOIT di febbraio 2017 il Presidente Roberto Rossi ha annunciato che il prossimo anno per celebrare i 70 anni della FIAF verrà proposto un progetto fotografico nazionale dal tema “La Famiglia Italiana”. Appena terminata la prima parte di “Capolinea” verranno aperti i Laboratori Di Cult per questo importante progetto nazionale.

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Quest’anno per “Capolinea” sono operativi i seguenti laboratori:

Elenco dei Laboratori Di Cult per “CAPOLINEA”

 

Emilia Romagna

  • LAB Di Cult 008 FIAF, tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Luca Monelli
  • LAB Di Cult 010 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Danilo Baraldi
  • LAB Di Cult 011 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Gigi Montali
  • LAB Di Cult 015 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Andrea Angelini
  • LAB Di Cult 017 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Monica Benassi

 

Le Marche

  • LAB Di Cult 016 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Massimo Bardelli
  • LAB Di Cult 020 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Giancarla Lorenzini

Liguria

  • LAB Di Cult 013 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Roberto Montanari, Orietta Bay

 

Lombardia

  • LAB Di Cult 014 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Doretta Gerevini, Marco Brioni
  • LAB Di Cult 019 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Walter Turcato

 

Toscana

  • LAB Di Cult 007 FIAF, tematico “Capolinea”
    • Cordinatore: Silvia Tampucci
  • LAB Di Cult 009 FIAF, tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Paolo Cappelini
  • LAB Di Cult 012 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Marco Fantechi

 

Piemonte

  • LAB Di Cult 018 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Massimo Pascutti

 

Umbria

  • LAB Di Cult 021 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatore: Nadia Cianelli
  • LAB Di Cult 022 FIAF, Tematico “Capolinea”
    • Coordinatori: Claudia Ioan, Massimiliano Tuveri

 

Regolamento dei Laboratori Di Cult FIAF

– Il LAB Di Cult è spazio neutro FIAF intercircolo dove gli autori partecipanti possono anche essere di più circoli. In pratica diventa il riferimento per una zona territoriale.
– Ogni LAB Di Cult ha un Coordinatore di riferimento per accelerare e coordinare le attività, lui sarà il riferimento per i partecipanti e per la Direzione Di Cult.
– Ad ogni Laboratorio è assegnato un numero di protocollo, essere nel protocollo è importante come segno di accredito nelle attività del Dipartimento e per lasciare una traccia.
– Ogni LAB Di Cult è il protagonista del progetto tematico e contribuisce all’elaborazione del Concept con uno o più post pubblicati su Agorà Di Cult.
– L’elaborazione del Concept deve essere un’attività condivisa sul blog Agorà Di Cult in modo che l’approfondimento di un laboratorio sia comune tra i laboratori.
I festival che accoglieranno mostre di “Capolinea” e avranno concorsi sono i seguenti:
–          30/06, 01 e 02/07/2017, Sassoferrato, FacePhotoNew – tema “Capolinea”
–         15 e 16/07/2017, Sestri Levante, PhotoHappening-Estate, Carpe Diem.- tema “Capolinea”
–         22 e 23/10/2017, Carpi (Mo), CARPI FOTO FEST 2016 – G.F. Grandangolo
–         03 , 04 e 05/11/2017, Colorno (PR), COLORNO PHOTO LIFE Festival – tema “Capolinea”
Le fotografie che appaiono su questo post le ho scaricate dai social se desiderate dare visibilità ai momenti del vostro Laboratorio inviatemi le foto e saranno pubblicate qui di seguito.
Complimenti a tutti per i risultati che stiamo costruendo con il nostro sereno impegno.
Silvano Bicocchi
il Direttore del Dipartimento Cultura FIAF
 

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6 commenti

  1. Grazie al nostro Direttore. Questo post sarà molto utile ai nostri laboratori. Buon lavoro a tutti !

  2. Grazie mille al Direttore e a tutti quanti hanno collaborato e si impegnano così tanto per noi!
    Buone giornate,
    Jeannette

  3. “Le cose rimangono invisibili senza le parole adatte” (scrive A. D’Avenia nel romanzo “Cose che nessuno sa”) ed ecco che Silvano le parole giuste le sa trovare e, leggendo questo post, è evidente l’importanza di chiamare le attività che facciamo con il proprio nome: per capirle, farle meglio, valorizzarle.
    In poche rapide righe una guida sul “tutoraggio fotografico” e le differenze tra i compiti del docente (didattica e formazione), del critico (lettura immagini e portfolio) e del tutor (guida nello sviluppo dei lavori).
    Grazie

  4. Un post così ben strutturato di riflessione e spiegazione consente di proseguire sapendoci muovere con più consapevolezza. Solo con questo spirito potremo raggiungere i risultati sperati.
    Mi permetto di ricordarvi che nella prima tappa del percorso di “Portfolio Italia” che si terrà durante il Congresso Nazionale Fiaf, a Sestri Levante dal 19 al 23 aprile 2017, speriamo in una larga partecipazione.
    Grazie al Direttore e a tutti coloro che sono attivi protagonisti in questa formativa
    Piazza che è Agorà Di Cult.
    Orietta Bay

  5. Un’esposizione esauriente e chiara di come articolare e condurre un laboratorio, una guida per i nostri progetti futuri.
    Grazie Direttore.
    Giovanna De Franchi

  6. Grazie Silvano per questa esposizione, di aiuto sia ai Tutor sia a chi partecipa ai laboratori, luogo di crescita e stimolo per tutti quanti. Il numero dei laboratori presenti sul territorio credo sia la dimostrazione di quanto ci sia voglia di fare, di conoscere, di condividere. L’imminente congresso di Sestri credo sara’ anche occasione ideale per scambiare esperienze e impressioni sui laboratori in corso.
    Grazie ancora di tutto questo.
    Silvia Tampucci

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