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La finestra sul giardino – di Monica Bassi

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Dev’esserci un colore da scoprire,

un recondito accordo di parole,

dev’esserci una chiave per aprire

nel muro smisurato questa porta.

Dev’esserci un’isola più a sud,

una corda più tesa e più vibrante,

un altro mare che nuota in altro blu,

un’altra intonazione più cantante.

Poesia tardiva che non riesci

a dire né metà di quel che sai:

non taci, quanto puoi, e non sconfessi

questo corpo casuale in cui non vai.

Josè Saramago

La finestra sul giardino

 di Monica Bassi

 
 










 

Casa Museo Josè Saramago, Lanzarote 2018

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2 commenti

  1. “La finestra sul giardino”, di Monica Bassi, è un’opera narrativa tematica per aver interpretato con la fotografia la casa museo di un poeta.
    Questo portfolio accompagna il nostro vivere la vacanza d’agosto che spesso ci porta a visitare musei o case d’artista come in questo caso.
    La visita della casa di un poeta amato scomparso è un’esperienza toccante, perché è pervasivo il sentimento d’assenza e della nostalgia della sua persona; egli ha lasciato al mondo un alimento spirituale che vive oltre la sua esistenza, in tutti coloro che vibrano a contatto della sua opera.
    Fotograficamente l’esercizio espressivo è di quelli forti, dove, attraverso la rappresentazione visiva intrisa di segni e oggetti colti nella dimora, viene rappresentata l’assenza dell’artista. Ma se si riesce a comunicare questo particolare “Vuoto”, in chi lo conosce esso può comunicare magicamente il sentire un contatto vivo.
    Complimenti a Monica Bassi per aver condiviso con noi con le sue foto la sua intensa esperienza spirituale vissuta nella dimora di José Saramago.

  2. Ci sono luoghi speciali all’interno dei quali l’energia delle persone che vi hanno vissuto rimane sopita tra le pareti come prigioniera preziosa e generosa; entrarvi è, per chi lo desidera, un’esperienza unica che trova sfogo nell’emozione che rimane e si sedimenta nel cuore del visitatore.
    La casa di José Saramago ha questo grande potere.
    Monica Bassi è riuscita a costruire, attraverso le sue immagini, una narrazione che, seppur dedicata al luogo e alle sue caratteristiche, si svincola dalla testimonianza oggettiva per diventare racconto di Se.
    La sensibilità e l’emozione personali sono mostrate in maniera molto sincera, senza formalismi e senza nessuna postproduzione. Ci prende per mano Monica Bassi e ci accompagna nella casa di “un uomo”, che ha amato, goduto della vita e che, alla fine, ha lasciato testimonianza di Se.
    Una storia, quella che racconta Monica, che ci appartiene e all’interno della quale ci ritroviamo tutti; un modo poetico e profondo, quello usato dall’autrice, per mostrarsi, attraverso la sua visione delle cose.
    Complimenti a Monica, persona sensibile e profonda, che ho conosciuto personalmente e ho avuto modo di apprezzare.

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