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Ambiente, Clima, Futuro _ Elaborazione del Concept_02 – di Monica Pellizzetti

 
 
 
 
 
 
 
 

Ambiente, Clima, Futuro _
Elaborazione del Concept_02 –
di Monica Pellizzetti

  

 IL RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTE  E  L’ IDEA DI GENIUS LOCI (appunti e spunti)

 
Nella lunghissima storia della Terra ad un certo punto una specie vivente denominata HOMO è diventata un ESSERE PENSANTE compiendo un passo evolutivo determinante per l’intero pianeta.
Proprio quando sono nate le prime civiltà gli uomini hanno cominciato a guardare l’ambiente che li circondava come un luogo da abitare, cioè da modificare e sfruttare secondo le proprie esigenze e necessità.
E’ iniziata così una lenta ed inesorabile trasformazione dell’ambiente naturale, cresciuta con una evidente accelerazione   direttamente proporzionale all’incremento della popolazione e delle capacità tecnologiche.
Per millenni tuttavia è rimasto inalterato il senso di spiritualità e di mistero soprannaturale che la natura sa trasmettere, tanto da portare gli esseri umani ad immaginare alcuni luoghi, pervasi da un particolare misticismo, come dimora di spiriti o divinità quindi a considerarli inviolabili ed impenetrabili.
I latini chiamavano queste entità soprannaturali, abitanti di luoghi definiti sacri col nome di GENIUS LOCI e per molti secoli, il rapporto tra l’uomo e questi luoghi speciali è stato improntato ad un profondo rispetto per la natura ed il suo manifestarsi.
Che cosa è cambiato nel corso dei millenni per stravolgere profondamente questo rapporto tra l’essere umano e la natura che lo circonda ed avvolge?
E’ noto che la civiltà contemporanea ha perso di vista molti valori che sono stati a lungo considerati le “radici” dell’umanità. In nome del benessere materiale e dell’individualismo  ci siamo autonominati padroni del pianeta, arrogandoci il diritto di dominio sulla natura , su  ogni sua forma e manifestazione.
In questo profondo cambiamento, che avvertiamo oggi tanto vorticoso quanto pericoloso, anche il significato di GENIUS LOCI è cambiato per assumere un senso più personale ed intimistico, legato al rapporto che ognuno cerca di trovare nei luoghi che vive, frequenta e visita; in senso generale che trasforma sia materialmente che attraverso il suo vissuto emotivo e mentale.
Ecco allora come molti ambienti, sia naturali che antropizzati, riescono ancora a suscitare nell’ osservatore quel senso di misterioso stupore, un profondo sentire dell’anima che ritrova nelle forme nell’atmosfera e nell’armonia tra naturale ed artefatto, quell’innocenza dei sentimenti che troppe volte sembra perduta.  L’incanto di un paesaggio, il sussurro di una foresta, la bellezza di una campagna ordinatamente coltivata o l’abbagliante luce del giorno sulle onde del mare quanto un luogo od un monumento storico, ci fanno provare emozioni intense, quasi una nostalgia per quello che senza saperlo ci siamo lasciati alle spalle.

Anonimo

Ansel Adams – Panorama


                                                                        Risaie in Cina

 
Per questo motivo dove l’opera e la costruzione cercano di interagire ed integrarsi con l’ambiente circostante nel rispetto di ciò che è pre-esistente,
oppure di fronte a memorie storiche che  sono la nostra eredità culturale,  lì si percepisce ancora lo spirito del luogo per ciò che è, per ciò che vi è accaduto; permane l’atmosfera soprannaturale e sentimentale che ha attraversato il tempo per arrivare fino a noi.
Luigi Ghirri

Sassi di Matera

Colosseo

Stonehenge

 
Dove invece prevale l’omologazione di forme e funzioni nel nome della praticità e della globalizzazione il GENIUS LOCI scompare sostituito dall’appiattimento e dalla spersonalizzazione dell’ ambiente.
Nascono così i NON LUOGHI a cui ci siamo purtroppo abituati nelle grandi città come nei centri  minori: parcheggi, autostrade, aeroporti, centri commerciali, prefabbricati …elementi che consumano il territorio cementificandolo ossessivamente.
Nuovo centro commerciale Milano

Centro commerciale

Area di servizio

Parcheggio

Siamo circondati da costruzioni e strutture uniformi ed impersonali  ideate e realizzate  come unica risposta a bisogni sempre più materiali  che chiamiamo benessere e che troppo sovente non tengono conto della tipicità dell’ambiente in cui vengono realizzate.
Vediamo ovunque forzature strutturali ed estetiche; interventi edilizi che  pretendono di sottomettere e dominare la natura la quale però, prima o poi si ribella riprendendosi ciò che è suo.
Periferia

Los Angeles svincolo autostradale

Liguria dopo una alluvione

 
D’altra parte la deforestazione continua perpetrata a danno dell’ Amazzonia, luogo sacro per gli indios e polmone insostituibile del pianeta, la desertificazione causata dai cambiamenti climatici piuttosto che lo scioglimento dei ghiacciai stanno inesorabilmente stravolgendo gli ultimi ambienti naturali con il rischio di modificare permanentemente ed in modo peggiorativo il rapporto tra uomo ed ambiente.
Amazzonia

Desertificazione

Lo scioglimento dei ghiacciai

Impariamo allora a guardare il mondo con altri occhi, liberiamo quello spirito ancestrale che è rimasto nascosto in fondo al nostro animo e rimettiamoci in  comunicazione  con la natura considerandola una alleata da rispettare e proteggere, non una nemica da sfruttare e sottomettere, solo così avrà senso la parola FUTURO per la Terra e per noi stessi.
 
Biblografia
Genius Loci  C. Norberg-Schulz
Immagini tratte dal web
 
 

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4 commenti

  1. Sicuramente l’HOMO ha inciso negativamente sull’ambiente, ne subiamo le conseguenze giornalmente. Non sono d’accordo sul concetto che riporto ” Dove invece prevale l’omologazione di forme e funzioni nel nome della praticità e della globalizzazione il GENIUS LOCI scompare sostituito dall’appiattimento e dalla spersonalizzazione dell’ ambiente.” La popolazione mondiale è aumentata così come la tecnologia. E’ stato necessario utilizzare sempre maggiori spazi anche in senso verticale. Oggi l’architettura e la tecnica applicata in tutti i campi diversifica. Si può o non si può accettare.

  2. Grazie Monica per questo tuo contributo su cui c’è veramente tanto da riflettere. Sarà possibile andare indietro e riparare a tutti gli errori? Guardando il futuro quale direzione prendere? Avranno la meglio il profitto, il possesso, il potere,
    o il bene dell’umanità?

  3. Giovanna La Bua, grazie per il commento. È vero che le necessità della popolazione esponenzialmente aumentata rendono “necessaria” almeno dal p punto di vista umano l’edificazione continua, ma ci sono luoghi come certe periferie o costruzioni abusive su spiagge e scogliere per esempio, che inevitabilmente rovinano il territorio sotto tuttiipunti di vista.

  4. Monica Pelizzetti ha pubblicato delle interessantissime considerazioni sullo sfruttamento spesso ingiustificato del territorio che porta alla perdita progressiva di quegli spazi che noi da sempre consideravamo ” sacri” perchè ritenuti inviolabili. Questa è sicuramente una macchia che l’uomo si trascina dietro e che potrebbe portare perfino alla scomparsa della nostra civiltà , senza apparenti soluzioni per porvi rimedio.Ed è quindi dentro di noi che dobbiamo trovare la forza per conservare i nostri “genius loci” personali: è il nostro atteggiamento mentale che deve cambiare, affinchè ci lasciamo contagiare dal bello che ci circonda e possiamo trovare la forza, tutti insieme, per invertire una tendenza che sembra drammaticamente irreversibile.
    Le riflessioni di Monica saranno importantissime per il Laboratorio di Cult su Ambiente e clima che ci apprestiamo a lanciare. Grazie Monica !

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