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Post n° 5 – Orientamenti tecnici di ripresa

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Post n° 5 – Orientamenti tecnici di ripresa

Massimo Mazzoli, Alzabandiera al Comando Regione Carabinieri Marche – Ancona

Orientamenti tecnici di ripresa

Tutte le regole di “Passione Italia” sono ben indicate nel Regolamento del progetto, ma data la vasta possibilità di scelte offerte dalla tecnica fotografica contemporanea, in base all’esperienza marchigiana, ci sono alcuni aspetti tecnici sui quali è opportuno riflettere in prospettiva del prossimo 17 marzo.

Realizzerò fotografie in bianco e nero o a colori?

Nel progetto “Passione Italia” saranno accettate sia fotografie in B/N che a colori.
E’ immaginabile che, per l’uso pubblico delle foto, quelle a colori saranno avvantaggiate per il maggior valore informativo, dovuto al legame cromatico con la realtà rappresentata.
In ogni caso quelle in B/N, in base alla loro forza, potranno distinguersi per la loro carica espressiva. L’esperienza insegna che è consigliabile scattare a colori anche se si presenteranno foto in B/N, perché potrebbe capitare che per varie ragioni venga richiesta quella fotografia, inviata in B/N, nella versione a colori.

Scatterò la fotografia singola o un portfolio?

E’ bene non porre vincoli alla creatività e quindi saranno accettate sia la foto singola che il portfolio per un numero massimo per autore di 10 immagini per ciascun tema.
Come si può ben intuire sarà più facile avere soddisfazione con la fotografia singola rispetto al portfolio, con questo senza togliere la speranza di ricevere eguali soddisfazioni col portfolio perché probabilmente saranno presenti in numero inferiore rispetto alle fotografie singole.Buona norma è scattare un portfolio aperto dove le immagini possono reggersi anche singolarmente, in questo modo si è pronti per ogni evenienza.

Userò il flash?

Ci possono essere condizioni di luce che lasciano in ombra il nostro soggetto, una possibile soluzione è usare il flash. Teniamo sempre presente l’uso pubblico che si farà delle immagini e pertanto privilegiamo l’effetto di “luce ambiente morbida” che ci permetta di rendere ben visibile il soggetto nel suo contesto senza ombre che lo staccherebbero troppo dal suo ambiente conferendogli una interpretazione troppo soggettiva.

Scatterò in analogico o digitale?

Un linguaggio non si improvvisa! Ognuno fotograferà col proprio mezzo perché solo così esprimerà il meglio di se. Naturalmente, come da Regolamento, si dovranno effettuare le scansioni dell’analogico per partecipare alla selezione del CIFA.

Impiegherò il mosso?

La riconoscibilità del soggetto è un valore decisivo delle nostre fotografie. Ci sono immagini che, però, possono reggere una perdita di dettagli a vantaggio di una maggiore carica emozionale della foto ottenuta. E’ il caso di quando fotografiamo dei simboli ad esempio: la bandiera italiana già sappiamo cos’è, se la rappresentiamo mossa otteniamo una sua rappresentazione più vivace. Ma se il soggetto non è un simbolo dobbiamo mostralo per bene perché altrimenti perdiamo in senso dell’immagine. La tecnica del panning può essere molto interessante perché coniuga la riconoscibilità con l’emozionalità.

Quale sarà il ruolo della postproduzione?

Ogni fotografia dovrà essere corredata della didascalia che indicherà il luogo in cui è stata scattata. E’ pertanto imperativo che il luogo e ogni dettaglio sia rappresentato con assoluta fedeltà. Al fotografo è lasciata la libertà d’interpretarlo con la scelta del punto e del momento di ripresa, della lunghezza focale dell’obiettivo impiegato, i parametri d’esposizione ecc… . Il ruolo della postproduzione è limitato alla correzione dell’equilibrio tonale e cromatico e all’eventuale taglio dell’immagine. Gli elementi di disturbo non si possono cancellare, vanno dominati in ripresa.

Lo scatto perché deve proprio essere del 17 marzo?

E’ ricorrente l’affermazione: “non ha senso non mettere una fotografia migliore scattata il giorno prima o il giorno dopo, in favore di una immagine meno riuscita però scattata il 17 marzo”. Il valore storico del progetto fotografico “Passione Italia” sta proprio nella specificità concessa della fotografia di essere legata ad un ben determinato momento. Il nostro progetto è una gigantesca operazione concettuale che garantisce che ogni immagine è stata scattata in quel determinato giorno, ancor prima di assicurare che sia anche una bella immagine. Chi guarderà l’opera finale potrà vedere con estrema rapidità com’era l’Italia quel determinato giorno. Come in ogni opera concettuale è il concetto che giustifica l’immagine. Pertanto le fotografie scattate prima e dopo il giorno prestabilito per noi semplicemente non esistono perché sono fuori tema.

Morale della riflessione.

Dobbiamo entrare nello spirito della realizzazione di un’opera collettiva dove ogni immagine sarà la tessera di una mentale unica immagine dell’Italia. Dobbiamo tutti essere promotori del miglior risultato, della complessa selezione che verrà operata, anche se ciò comporterà lo scarto delle nostre fotografie. L’importante è il risultato finale.


Silvano Bicocchi

  1. Cristina Paglionico dice:

    E poi tutte le ore sono buone! Anzi è importante rappresentare l’intera giornata. Con alcuni amici sto organizzando una staffetta per fare in modo che da mezzanotte a mezzanotte ci sia una testimonianza degli avvenimenti.

  2. Pino Valgimigli dice:

    La fotografia finale di Passione Italia la descrivi molto chiaramente nella “morale” di questo post: “…realizzazione di un’opera collettiva dove ogni immagine sarà la tessera di una mentale unica immagine dell’Italia…”.
    Tutti i partecipanti dovranno capire che non dovrà essere una libera mostra collettiva dove ognuno va per la propria strada, ma una “personale” realizzata da migliaia di mani. Purtroppo oggi, non solo nel mondo fotoamatoriale, ma nella società in generale, c’è un individualismo senza confini: partecipano, ma ognuno vorrebbe realizzare il progetto senza tener conto delle regole (è come se un muratore costruisse la casa senza tener conto del progetto fatto dall’architetto, dal geometra); in un “lavoro” come questo non bisogna dimenticare che se il “mosaico” avrà delle foto che non funzionano nella lettura finale dell’opera, queste dovranno essere scartate anche se fossero dei capolavori, però inutili alla lettura del progetto finale.

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