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Ennio Biggi

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Ennio Biggi

Tematica: Lavoro, scienza e tecnologia
Regione: Toscana
Tipo Immagine: Opera a Portfolio
Autore: Ennio Biggi

Scheda di lettura:

  • Soggetto: Pubblico.
  • Tipo d’immagine: Dispositivo visivo (per la essenziale scelta compositiva).
  • Idea: Narrativa documentaria perchè tende alla rappresentazione oggettiva della realtà.
  • Significato: Non mediato perchè non inserisce nell’immagine elementi ambientali, è un signigicato aperto perchè si presta ad essere letto da diversi punti di vista (tecnologico, estetico) e di tipo diretto mostrando materialmente il soggetto
  • Valore informativo: Medio alto, per l’essenzialità esausitiva degli elementi posti in relazione.
  • Utilità per il progetto: Alta.


  1. Cristina Paglionico dice:

    La tematica scelta dall’autore prevede la realizzazione di un ritratto dedicato al mondo del lavoro, per ricostruire come è cambiato il mondo del lavoro negli anni cambiando le condizioni sociali e la cultura nazionale. Sono oggetto della ricerca fotografica i luoghi in cui gli Italiani lavorano, i prodotti che realizzano, le innovazioni scientifiche e tecnologiche che hanno rivoluzionato i sistemi produttivi. La prima immagine, scelta come emblematica dell’intero lavoro, è rappresentativa della grande tradizione artistica del nostro paese, coniugando la manualità dell’espressione d’arte con la ricerca tecnologica che perfeziona il prodotto o viene utilizzata per gli interventi di recupero e conservazione del patrimonio. In questo caso un testo esplicativo che ci contestualizzi le azioni e che le colleghi in una rappresentazione più scientifica e meno percettiva sarebbe di grande utilità per trasformare l’opera fotografica in un documento ancora più intenso sulla contemporaneità.
    Cristina Paglionico

  2. Il Portfolio si sviluppa all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, una delle più antiche (fondata nel 1769), e vuol raccontare tre sezioni fa loro correlate:

    Creatività nella sala di modellazione, realizzazione di una scultura con mezzi moderni e restauro.
    Il primo passaggio mantiene totalmente la manualità e creatività dello scultore per formare il modello.
    Il secondo è del tutto tecnologico, composto da uno scanner tridimensionale per l’acquisizione digitale dei modelli scultorei anche complessi; L’acquisizione ha molteplici scopi: replicazione tramite Robot a controllo numerico e studi pre e post restauro, nonché archiviazione digitale quale “copia di sicurezza”, utilizzabile anche per musei virtuali.
    La foto si riferisce alla scansione della Venere dè Medici.
    Il robot è un braccio meccanico antropomorfo a 6 assi di rotazione più un asse esterno; ha strumenti di fresatura e può essere utilizzato per la realizzazione di sculture di modelli digitali e statue digitalizzate.
    Il Robot è adatto alla “sgrossatura” ed ad una prima finitura dell’opera, lo scultore esegue l’opera di finitura.

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