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Post n° 42 – L’immagine tecnica

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Post n° 42 – L’immagine tecnica

Monica Manzotti, Marche una giornata particolare (2008)

L’immagine tecnica.

La fotografia è la prima immagine tecnica della storia dell’umanità. Si tratta di un tipo d’immagine che non è più fatta dalla mano dell’uomo ma da un procedimento tecnico.

Nel 1839, anno in cui Daguerre annunciò da Parigi l’esistenza della fotografia al mondo, la gente la considerava una magia meravigliosa e spaventosa che dal nulla faceva apparire, come in uno specchio, su una lastra metallica la perfetta immagine di una persona.

L’emozionante magia dell’immagine che appare sulla carta fotosensibile immersa nello sviluppo la si può provare anche oggi.

Ma un concetto più vicino a noi è che la fotografia produce rapidamente e automaticamente delle immagini, come quando vediamo uscire, tra ansia e stupore, le copie dalla stampante.

Nel 1888 Kodak realizzò la prima fotocamera leggera, pensata per l’uso amatoriale, con lo slogan “Voi premete il bottone, al resto pensiamo noi”. Nasceva allora l’istantanea e un business che aspirava dare una fotocamera a milioni di persone.

La diffusione della fotografia ai livelli oggi conosciuti è stata possibile grazie alla facilità d’uso, all’istantaneità e al basso costo nell’ottenere l’immagine. Oggi per i bimbi è diventato un gioco meraviglioso scattare con una fotocamera digitale perché, senza sapere nulla, loro ottengono subito un’immagine perfetta sul display.

Ogni giorno vengono scattate miliardi di foto nelle quali è l’alta tecnologia delle fotocamere, non il fotografo, a decidere come realizzare la fotografia. Questo fenomeno, per certi aspetti, ci pone  nel contesto dell’ ”incoscio tecnologico” teorizzato da Franco Vaccari nel 1979.

Anche noi fotoamatori siamo affascinati dall’automazione, ma sappiamo che l’originalità del nostro linguaggio sta nel dominare la tecnologia, non dall’esserne dominati! Per questo noi operiamo, contro ogni tendenza commerciale, sia con l’analogico che col digitale.

Silvano Bicocchi

  1. Monica Manzotti dice:

    Ringrazio, innanzitutto, Bicocchi per aver scelto questa mia immagine per proporre questo suo articolo.
    Riguardo a quanto espresso concordo sul fatto che oggi, talvolta, la tecnologia è più virtuosa dell’occhio umano ma tal altra il messaggio culturale che uno scatto come questo trasmette (tecnicamente la mia foto non mi piace) emerge perchè sensibilizza ed è capace di accomunare molte persone con una storia e tradizioni simili.
    Perchè fotografo ? Perchè quest’Arte mi consente di intepretare la realtà in maniera sempre diversa, una stessa realtà che posta a confronto con quella altrui mi diverte per la diversità e la ricchezza di prospettive!
    Monica Manzotti

    • Silvano Bicocchi dice:

      Grazie a te Monica per la necessità di condividere che ti ha portato a commentare il Post, segno della tua umanità sensibile e matura.
      La fotografia l’ho scelta per contrasto al tecnicismo dell’immagine tecnica. E’ un bello scatto, composto con equilibrio e epressività. Il piano di messa a fuoco sulla mano ferma che decora, insieme alla delicata sfuocatura riesce a rappresentare con eleganza la maestria del tuo bravo artista artigiano.
      E’ molto brillante e intelligente la motivazione che ti porta a fotografare.
      Complimenti è un piacere essere letti da persone come te.
      Silvano Bicocchi

  2. Gioacchino dice:

    Con tutto il rispetto per il fotografo, mi permetto di dissentire dai giudizi espressi. Il mancato controlo dell’apertura focale e l’uso di un medio tele ha prodotto un’immagine sfuocata nei piani intermedi e la mano sui cui si concentra il fuoco non è poi così descrittiva del lavoro di decorazione. Non capisco cosa voglia dire la frase “La fotografia l’ho scelta per contrasto al tecnicismo dell’immagine tecnica” e quale sia il suo rapporto con la foto in questione. Una migliore conoscenza tecnica di base e la scelta appropriata della focale e dell’apertura di diaframma avrebbe consentito di ottenere un’immagine più significativa.

    • Silvano Bicocchi dice:

      Prima della fotografia le immagini venivano realizzate dall’uomo con le mani, la mia scelta dell’immagine vuole solo rimandare a questa modalità che contrasta con la produzione delle immagini attraverso il processo tecnico.
      Il piano di messa fuoco sulla mano pone il tratto dominante dell’immagine sull’atto del dipingere e non sull’artista che lo compie, quindi ha la sua valenza espressiva. Se si guarda un’immagine solo dal punto di vista tecnico le osservazioni possono essere infinite, se la si guarda dal punto di vista della capacità espressiva occorre cercare di comprendere, con spirito equilibrato, il punto di vista dell’autore. In genere l’espressione soggettiva ha sempre qualcosa di diverso da quello che noi vorremmo vedere o dal gusto diffuso. A volte è nel contravvenire le regole che si da vita ad uno stile personale, io penso che sia proprio li la sua bellezza. Di conseguenza ogni autore ha la libertà di rappresentare come crede il proprio soggetto, evidentemente lei lo avrebbe realizzato in modo diverso dalla fotografia pubblicata, giustamente avrebbe avuto tutta la libertà di farlo.

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