Le metamorfosi emotive della memoria
A cosa serve un album di famiglia? A custodirne la memoria, innanzitutto. Ma un album non impedisce solo la dispersione dei ricordi, quanto li preserva anche dalle “metamorfosi emotive”: la memoria, si sa, combinando realtà e immaginario, spesso trasforma i nostri ricordi.
Ecco allora il senso di questo lavoro di Nina Röder dal titolo di “Mutters Schuhe”, Le scarpe della mamma, in cui tre generazioni di donne indossano gli stessi abiti, e posano nella stessa posizione, nella stessa stanza: esplorare il modo in cui la soggettività del ricordo e la prospettiva storica influenzano la rivisitazione dei ricordi.
“Attraverso questi scatti – spiega la Röder – ho cercato di capire come mia madre e mia nonna si vedessero nei loro ricordi, quali emozioni provassero, e come i loro sentimenti siano cambiati nel corso del tempo. E mi sono anche chiesta quanto sapessi io, in realtà, di quell’epoca”.
Un lavoro performativo dunque, che avvalendosi di elementi simbolici – dagli abiti all’ambientazione -, mette in relazione foto di famiglia, tempo e memoria, coniugandoli al presente; in altri lavori vedremo come altri Autori rendano con soluzioni diverse questo stesso concetto.
Attilio Lauria
Tutte le foto © Nina Röder
One Reply to “Le metamorfosi emotive della memoria”
Torno a pensare che sia il modo di declinare un concetto in fotografia che lo rende interessante a chi lo fruisce. La capacità autoriale sta proprio in questo saper trovare il filo conduttore per essere efficaci nel dire.