Gli scopi

A Torino, il 19 dicembre 1948, in un’Italia in pieno fervore ricostruttivo dopo la tragedia della guerra, veniva fondata la “Federazione Italiana Associazioni Fotografiche” (FIAF).
Lo scopo era quello di divulgare e sostenere la fotografia amatoriale in tutto il territorio nazionale, creando un’associazione di circoli senza fini di lucro, dove le parole, le fotografie, le amicizie ripagassero anche umanamente la comunità dei fotoamatori, volenterosi non solo di fare buone immagini, ma anche di essere testimoni del proprio tempo.

In quasi tre quarti di secolo la FIAF non ha cambiato il suo originale intento e, passo dopo passo, è andata crescendo numericamente e qualitativamente. Oggi annovera circa 5.500 associati e 550 fotoclub affiliati, tramite i quali raggiunge, con i propri mezzi informativi, oltre 40.000 utenti che nutrono interesse per il mondo della fotografia.

Possiede uno statuto che regola i rapporti interni con l’organico impiegato ed è membro della Fédération Internationale de l’Art Photographique – FIAP -.

Se la sede amministrativa è stata mantenuta a Torino, dal 2005 il polo culturale è presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore – CIFA – di Bibbiena, straordinario fulcro di idee e progetti innovativi per stare non solo al passo con i tempi di una fotografia ormai globalizzata, ma anche per precorrerli.

FIAF è oggi un’associazione moderna, dinamica e vicina ai propri associati perché su di essi pone la propria ragione di essere. Sua grande forza è la rete di tutti coloro che vi operano a vario titolo, mettendo disposizione le molteplici competenze culturali, fotografiche ed organizzative verso tutti gli appassionati che fanno della fotografia la loro vera, grande passione di vita.

Alla FIAF è stato unanimemente riconosciuto l’aver fatto la storia della fotografia amatoriale italiana, dalla sua fondazione nell’immediato dopoguerra, lungo tutto il ‘900, sino ai giorni nostri, quelli della postfotografia, facendosi trovare sempre pronta a monitorare ed interpretare i vari processi culturali attraversati nelle diverse fasi storiche. In mancanza di una qualsiasi attenzione al linguaggio visivo della fotografia da parte della pubblica istruzione, erano solo due, in passato, le vie principali di formazione, quella professionale “sul campo”, delle redazioni, e quella amatoriale attraverso i circoli FIAF, dove, in un’era priva delle possibilità offerte dal web, l’apprendimento e la diffusione della cultura fotografica era affidata alle connessioni spontanee che le varie associazioni territoriali stabilivano tra loro.
Adesso, come un tempo, la Federazione è in grado di offrire ai propri iscritti, anche tramite rapporti unici ed esclusivi, tutto il supporto necessario sia per il raggiungimento della consapevolezza autoriale sia per l’arricchimento culturale, nell’ottica della crescita personale e collettiva a vantaggio di tutto l’ambiente nel quale si trova ad operare.        

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