Lieto fine.

Stando a Giorgio Manganelli, ogni viaggio comincia con un vagheggiamento e finisce con un invece. E così il viaggio, come la vita, spariglia sogni e illusioni, esegue le sue accurate scriminature, mette ogni cosa al posto che le spetta. Perché ogni viaggio, come ogni buon atto di volontà, è un passo di avvicinamento al destino, alla possibilità di essere viaggiati. “Noi non scegliamo nulla se non – se ci riusciamo – la disponibilità di essere scelti” (Sempre Manganelli). Questo viaggio si è ufficialmente concluso il 16 Giugno, con un libro e una mostra che...
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Superstiti malridotti.

Agrigento – Il bello della valle dei templi sono le sculture di Igor Mitoraj che, forse inconsapevolmente, esprimono il rapporto fra queste antichissime meraviglie e la terra che le ospita. Figure semidivine sprofondate in sonni analgesici dopo una veglia che le ha traumatizzate giacciono coricate e mutile fra gli ulivi secolari gonfi di radici. La decadenza le offende ma le conforta di sonno, malinconia ed oblio. Icaro schiantati con leggerezza di piuma stanno sospesi in una dimensione mentale intatta ma indisposta alla vita, che non vogliono più provare. Mentre ai...
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Generosi padri di famiglia.

Cinisi (PA) – Quanto alla mafia, è ancora e di più la ciclopica montagna di merda contro la quale gridava Peppino. Appariscente, incombente, presentissima. Prima di tutto come fenomeno mentale. Concretamente, si tratta di un patriarcato estremamente degenere, ridotto a termini minimi e bestiali, in cui i patti di delega si stabiliscono emotivamente, quindi fuori dalla morale, sulla base ancestrale dell’onore.  Ma questo onore, costruito sulle fondamenta attorcigliate e irrazionali dei legami di sangue, del familismo, delle arcane intersezioni genealogiche,  in...
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Di là, vedevo Trapani.

Trapani – Camminavo sulla griglia di spallette bruciate che contengono le saline, raccolte nei muretti e placide malgrado la valanga di maestrale che dal mare profondo si rovesciava ( e per due giorni e due notti si è rovesciata ) sulla terra, di Egade in Egade, a furenti insinuazioni, scuotendo i rovi sfiancati, precariamente ancorati a terra, come ciuffi di polvere presi nel battiscopa. Il vento slacciava in flagrante i colli amoreggianti dei fenicotteri e asciugava i cavi di ormeggio lasciati arrotolati nell’erba, luridi e spettinati come pellicce di pantegane,...
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Ovatta ghiacciata.

Palermo – Quattordici ore di traversata lemme lemme, e alle otto ci svegliano, picchiando contro le porte delle cabine. Ho perso l’alba sul mare, che immaginavo perlacea, riconciliante, e ora i miei occhi si aprono nella solita luce di ovatta ghiacciata, da bunker, e squadrano risentiti la rete del letto sopra di me, che, con ammirevole indifferenza,  bada ad ombreggiare pure quella luce grama e ingrata. Alle botte segue un grido militaresco, che si sviluppa nel corridoio, allontanandosi assieme alle botte, ma è emesso dalle facce inappropriate di inservienti...