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Il primo uomo: ciottoli di luce – di Omero Rossi

 

Il primo uomo: ciottoli di luce

Tramite la fotografia incontrai la Preistoria, inziò così questo progetto fotografico, e presto mi portò a frequentare Università di Preistoria e Convegni e ad impegnarmi in una assidua ricerca sul campo. Il fotografo ha occhi addestrati a riconoscere le forme, le trame, i colori , ciò gli permette di comporre correttamente le fotografie. Sfruttando queste conoscenze,( con le forme ho individuato le linee innaturali delle pietre, con le trame riconoscevo il cortice delle stesse, il colore dei ciottoli è dovuto all’assorbimento del minerale disciolto nella terra) ho raccolto le pietre usate dai nostri antichi progenitori, l’occhio vede ciò che la mente conosce. Non voglio raccontarlo con le parole, ma con la fotografia. (tutte queste fotografie sono di tipo documentario, senza alcuna manipolazione dell’autore ). Questo uomo viveva nella spiaggia del Golfo Padano nel periodo geologico del Pliocene e Pleistocene. La mia ricerca vuole dimostrare che l’uomo è sempre stato una specie unica, tramite lo studio degli strumenti da lui utilizzati, rinvenuti in un territorio molto circoscritto.

… è ai manufatti che bisogna guardare per capire di quale livello cognitivo fossero dotati i loro artefici… è il pensiero di Ian Tattersall (antropologo curatore della divisione Antropologica del Museo di Storia Naturale di New York). Il giorno in cui potremo dire con certezza che l’uomo riusciva a trasformare la materia di un ciottolo in uno strumento prima immaginato e poi realizzato, prodotto con serialità e standardizzazione, quel giorno noi parleremo del primo uomo capace di pensare, immaginare e realizzare uno strumento. Esprimo l’ipotesi che l’uomo sia stato un uomo sin dall’inizio, un uomo che pensava e parlava, lo posso dire perché ho raccolto ed osservato i suoi strumenti e che è stato in grado di adattarsi ai grandi cambiamenti climatici nelle ere glaciali e interglaciali evolvendosi continuamente pena l’estinzione. Nel sito chiamato “villaggio”, che allora si trovava nei pressi di una laguna, è possibile che sia cominciata la storia dell’uomo e dei suoi strumenti: infatti è qui che l’ho ritrovato con accanto i suoi manufatti. Finora non è successo nel mondo che i primi strumenti litici siano stati raccolti contemporaneamente al suo autore. Esclusa questa mia ricerca, non conosco nessuno che possa dimostrare attraverso opere attestanti una così articolata tradizione culturale, la presenza in Italia, in Europa e nel Mondo ininterrottamente nello stesso territorio, dall’inizio alla fine dell’età della pietra, in giacitura primaria e con ritocco.

Omero Rossi

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11 commenti

  1. “Il primo uomo: ciottoli di luce” come afferma l’autore Omero Rossi è un’opera documentaria finalizzata alla rappresentazione di reperti archeologici. Mi è capitato di incontrare altri fotografi appassionati archeologi, ciò non mi sorprende perché il fotografo matura particolari attitudini di lettura delle trame antiche attraverso i segni misterioso colti nella realtà. Ma per fare quel che Omero ha fatto occorre anche immaginazione, mi colpisce la “sua spiaggia del Golfo Padano” che egli ha trovato vicino a casa sua, tra le colline faentine. Aldilà di ogni altra considerazione è bello vedere quanta passione, entusiasmo Omero Rossi, iscritto ad Agorà Di Cult, esprime nella fotografia naturalistica e nell’archeologia anche con la fotografia. Egli è un esempio di come riempire di senso la propria vita con buoni sentimenti e visione del reale che va oltre l’evidenza cercando delle appaganti profondità.

  2. davvero affascinante! in questi giorni di allagamenti il mare sembra davvero essere ritornato dov’era realmente un tempo. peccato che nel frattempo ci abbiamo costruito sopra di tutto di più, spesso senza alcun criterio. bisognerebbe smetterla di credere nel progresso ottocentesco, probabilmente. Lavori come questo ce lo ricordano meglio di tante parole. grazie per avercelo fatto conoscere.

  3. Un lavoro di documentazione molto interessante.
    Omero Rossi ha saputo, scegliendo reperti significativi ed esteticamente accattivanti, far nascere in noi il desiderio di approfondire la conoscenza delle nostre origini.
    Un plauso all’importante impegno assuntosi con questa ricerca che, come lo stesso autore dichiara, vuol “dimostrare che l’uomo è sempre stato una specie unica”.
    Una ricerca che afferma anche l’ importanza della fotografia naturalistica quale strumento utile ad ampliare i nostri orizzonti culturali.
    Grazie per questo input.
    Orietta Bay

  4. Per ora,nessuno può dire con certezza quando il primo uomo è apparso sulla terra,e nessuna specie di ominidi fossili può essere stabilito sia nostro diretto antenato.
    L’unico modo che abbiamo, per cercare di capire le capacità cognitive del primo uomo è osservare i suoi strumenti di pietra che non sono mai casuali.

  5. Vedo con piacere che la platea di Agora’ sta crescendo anche per quanto riguarda le proposte e, quindi, non posso che dirmi felice di dare il benvenuto ad un lavoro così diverso rispetto a quelli fino ad ora pubblicati.
    L’osservazione genera domande e curiosità’, da qui nasce forse il desiderio di fissare, attraverso le immagini, le nostre possibili risposte e ipotesi.
    Cosa siamo e da dove veniamo resta un mistero, affascinante ed aperto al nostro intelletto, le immagini non fanno altro che accrescere questa curiosità e portarci verso l’approfondimento.
    Benvenuta, pertanto, l’opera di Omero il quale porta nel nome il suo giusto destino!
    Isabella Tholozan

    1. Sono io che ho mandato questo post su I-Pad mentre ero in viaggio, probabilmente è per questo che è arrivato anonimo!
      Isabella

  6. Questo il mio pensiero,la ragione per cui vado nei vari siti preistorici armato della mia reflex, è proprio quello di documentare il momento del ritrovamento dello strumento di pietra, poichè è fondamentale per il suo riconoscimento e datazione, leggere anche il contesto del momento in cui è stato raccolto. La fotografia scattata certifica il documento che osserverò. Quando mostrerò la fotografia non mostrerò una teoria, ma un fatto acclarato.
    Alla domanda:cosa siamo? rispondo, razza umana sin dal primo uomo.

  7. Per mè un peccato se il commento di “anonimo” sarà cancellato…se le immagini fanno accrescere la curiosità e portarci all’approfondimento, credo sia lo scopo di Agorà. Propongo ad “anonimo” di iscriversi e poi venire a trovarmi, vedere e toccare i primi strumenti umani rende consapevoli di ciò che siamo.

    1. Caro Omero, come vedi la curiosità di leggere Agorà supera i confini del tempo e delle velocità delle connessioni!! Complimenti ancora e buon lavoro!

  8. Cara Isabella, sono molto contento di ciò che hai scritto e della tua presenza qui in Agorà.Penso tu abbia trovato nelle librerie on-line, scaricato e letto l’e-book”Il primo uomo: ciottoli di luce”, in ultima pagina è presente la mia e-mail, se mi scriverai, ci accorderemo sui tempi per una visita dei siti, secondo me fà sempre piacere ripercorrere coi propri passi il suolo in cui hanno camminato i nostri antichi progenitori, e condividere questo piacere con altri appassionati.

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