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Susan e JB Harlin – di Antonino Tutolo

Susan e JB Harlin – di Antonino Tutolo

Tra le “tante” fotografie, esiste anche quella che mira a rappresentare scene della natura, utilizzando una strumentazione che richiede una buona preparazione tecnica ed un impegno maggiore, sia in fase di ripresa che in quella di stampa.
Mi riferisco alla fotografia in B/N con la folder (apparecchio ripiegabile e quindi trasportabili) di grande formato, fratello del banco ottico da studio.
J.B. Harlin e la consorte Susan Harlin sono due fotografi americani che girano gli Stati Uniti con la loro ingombrante attrezzatura.

J.B.Harlin fotografa con due folder formato 4×5 e 8×10.
Il 4×5 pollici equivale ad pellicola piana o lastra di vetro formato 11,4 x 13,97 cm; mentre il formato 8×10 pollici equivale a 22,8 x 27,3 cm.
Susan Harlin utilizza prevalentemente i formati “panoramici” 4×10 e 8×20 pollici, che equivalgono, in cm, a 11,4 x 27,3 e 22,8 x 54,6.
La differenza qualitativa rispetto al 24×36 mm, comunemente usato dai foto dilettanti ma anche dai professionisti, è comprensibilmente notevole.
I vantaggi di questi grandi formati è che, tramite basculaggi e i decentramenti dei piani pellicola e porta ottica, essi permettono di mettere a fuoco dal primo piano all’infinito, di raddrizzare le linee verticali degli edifici (che risultano inclinate per l’effetto prospettico), di avvicinarsi al soggetto senza l’uso di obiettivi macro e, con obiettivi molto semplici e relativamente poco costosi, di ottenere una nitidezza ed una incisività notevoli.
Per contro, le folder sono ingombranti da trasportare e da mettere in uso.
Preciso che la resa, sia della risoluzione sia della gamma tonale di grigi, delle foto di questi apparecchi non è minimamente apprezzabile su un PC, anche della migliore qualità. Le immagini riportate in questo articolo appaiono meno incisive, perché la compressione JPEG ha ridotto enormemente le tonalità di grigio.
Susan Harlin preferisce apparecchi panoramici, modificati anche con attacchi per l’uso in verticale.

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4 commenti

  1. E’ sicuramente un piacere vedere perpetuare la fotografia analogica con un amore come quello dei coniugi Harlin.
    E’ il piacere di assistere a un’eccellenza oltre che nelle immagini anche nella qualità con la quale usano le loro attrezzature.
    Un angolo speciale va riservato alla loro camera oscura che è tenuta come un laboratorio medico. Ma chi ha praticato il mondo del negativo e della chimica sa che il modo per avere il massimo sta anche nella pulizia e l’ordine.
    Le fotografie in B/N ci mandano, come immaginario, diritti ad Ansel Adams, hanno la stessa energia visiva nella scelta della rappresentazione.
    Come Adams amano la montagna e sanno leggere nel frammento naturale tutta la forza creatrice del creato.
    Grazie ad Antonino Tutolo per questa bell’incontro!

  2. Forse la visione su PC non rende giustizia ma lo spettacolo della natura esce con grande potenza e le immagini dei dettagli sono di una bellezza commovente. Molto interessante anche il loro modo di operare.
    Piera Cavalieri

  3. nostalgia canaglia con cantavano al bano e romina, se anche la fotografia si rispecchia e gioisce di come eravamo si dimentica già domani di quello che siamo. analogico come panacea di tutto il male attuale, ma ieri come eri? ti ricordi così bene e devi andare a guardare nell’album fotografico di famiglia e ti ritrovi con un pallone in mano come nell’album delle figurine panini.

  4. Che meraviglia , e che bello scoprire la condivisione tra marito e moglie nella passione per la fotografia . Il rigoroso impegno è premiato dalla qualità fotografica ; è vero le immagini hanno una forza espressiva straordinaria. I dettagli delle radici,gli alberi il paesaggio , rafforzati nella scala dei grigi e neri, sono fotografie che andrebbero viste in stampa e appese al muro. Per me che sono da poco nella fotografia è un piacere scoprire questi autori e il loro modo di fotografare , grazie ad Antonino per averlo postato, ed è proprio vero la bellezza è senza tempo.

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