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La forza dentro – di Arianna Tassotti

La forza dentro

di Arianna Tassotti

Un trauma, un dolore, una perdita, rompono il nostro equilibrio, invadono noi stessi e tutto quello che ci appartiene, ci fanno soffrire fino a sconvolgere la nostra vita.

Ma il dolore, per quanto forte e ingiusto possa essere, lo si può e lo si deve attraversare trovando la forza dentro di noi.

Ho voluto affrontare questo tema, che tante volte ha toccato la mia vita, immergendomi nel mio archivio di foto, passandole una ad una, facendo emergere ricordi e sensazioni, per ricercare quelle che più risuonavano con gli stati d’animo che volevo rappresentare.

E nelle immagini l’energia che scaturisce da forme in origine statiche si è trasformata in movimento espressivo ed il rosso, che in ognuna di esse ho introdotto o fatto emergere dalla raffigurazione stessa, si è trasformato spontaneamente nel filo conduttore che dialoga con e in ogni stadio visivo.

Ho sentito l’esigenza di dividere il ciclo in quattro fasi, composte da due serie di tre e due serie di quattro foto, per esaltarne la forza emotiva e delineare dei passaggi ben determinati.

Nel dare un significato e una rappresentazione specifica ad ogni foto, ho creato un percorso che da un momento di rottura, quindi di dolore profondo, conduce ad un finale che, con la riconquista del sorriso, ti fa guardare oltre.

 

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7 commenti

  1. Con “La forza dentro” Arianna Tassotti elabora il “vissuto sofferto” realizzando un’opera “narrativa artistica” che non è rivolta a valorizzare forme estetiche ma il moto spirituale di un mondo interiore ferito che cerca nuovi equilibri. L’autrice ben chiarisce nella presentazione il percorso della propria elaborazione mentale, evidenziando anche la struttura semantica del suo portfolio. Le immagini comunicano attraverso i tre generi di icona che formano un’immagine: la rappresentazione diretta (il vetro infranto), i segni che accendono l’immaginario (le figure antropomorfe), i simboli (il volto finale) che danno orientamento di senso. Aldilà di ciò che significa per lei, Arianna Tassotti ci coinvolge in un dispositivo visivo che solleciterà ognuno do noi in modo diverso, perché ognuno si specchierà nel proprio vissuto.

  2. Dolore dell’anima più lacerante di quello fisico, non che questi sia meno di quello. Solo in ipotesi, ben s’intende.
    Dove s’avanza il dubbio e nello scarto tra scrittura ed immagini. Mentre la prima ha levità di chi ha varcato la soglia e si trova dall’altra parte, o è riuscito in qualche modo ad attraversare i flutti, la fotografia invece risente. O meglio non è parente di quella a causa del cordone ombelicale lacerato troppo in fretta, o più semplicemente un abbozzo di un più riuscito fotografare, futuribile
    “ Esiste un modo visivo e un modo letterario di pensare e vedere. Per secoli il letterario ha dominato il visivo, e oggi siamo costretti a vedere in termini verbali. Mi auguro che per quanto possibile le immagini possano parlare con il loro linguaggio”. Ernst Haas.

  3. Il tema affrontato da Arianna Tassotti rappresenta un momento della vita con il quale ognuno di noi è costretto fin dalla nascita, per imposizione naturale, ad affrontate.
    L’accostamento al tema del colore rosso è a mio avviso perfetto perchè trattiene legato lo sguardo sulle immagini permettendoci di ammedesimarci nel legame affettivo, un legame di sangue, che Arianna ha vissuto. Al contempo, proprio come da titolo: “La forza dentro”, il rosso è anche il colore del dinamismo, della vitalità e della forza d’animo alla quale dobbiamo far riferimento per superare il vissuto.
    La confusione, la sofferenza, la compresione e l’accettazione sono tutti stati d’animo perfettamente delineati.
    Concludere il lavoro con un’emozione completamente opposta: il sorriso, e non con la rassegnazione, può essere interpetato anche come la speranza per tutti di noi di superare le difficoltà che ci riserva la vita.
    Complimenti!

  4. Cara Arianna, il tuo lavoro delinea egregiamente la storia di un’anima sofferente, che alla fine trova riscatto anche con un sorriso. Il percorso che hai descritto, rappresenta una via precisa alla libertà interiore che passa attraverso momenti di dolore visti in modo catartico e capaci di ridare vita ad uno spirito sfregiato nella sua intimità.Mi piace come hai colto dalla natura un simbolismo umano che ci rispecchia perfettamente; una natura che parla al cuore dell’uomo, un messaggio valido per i nostri giorni dove questo rapporto a volte si interrompe.
    Brava Arianna!!!
    Patrizia Bragagnolo

  5. Ho guardato e riguardato le immagini di Arianna, mi diventa difficile interpretare le sue immagini , fotografare stati emozionali del proprio animo non è semplice.
    Ogni immagine denota un forte stato emotivo. Uno specchio rotto, ti rimanda una visione frantumata del proprio essere, confusione , incertezza , dolore, paura.
    Il rosso, colore presente in ogni immagine un segno forte in questi grigi, monocromatismi, lo interpreto come il segno di una forza vitale , ad uscire dal buco nero . L’autrice conduce per mano con i titoli su ogni immagine , in questo caso la parola aiuta maggiormente a comprendere la fotografia soggettiva.

  6. Il quadro riepilogativo, con la chiave di apertura del vetro rotto, impone una lettura ben definita, anche se pur sempre soggettivamente, in base al proprio vissuto.
    Quando la normalità del quotidiano viene interrotta da un evento tragico, al primo momento di disperazione segue inevitabilmente la lunga attesa della risoluzione, in cui ogni oggetto, ogni dettaglio, ogni elemento compreso nel campo visivo, diviene oltremodo significativo; la mente cerca di sciogliere i punti di accumulazione dolorosi, ripianando le discontinuità che l’evento quotidiano ha generato nel tessuto connettivo della propria esistenza.
    Ogni avvenimento del passato viene riesaminato. Ogni elemento, anche visivo, viene scomposto, analizzato, interpretato alla luce della percezione del presente. Le crepe in un muro assumono forme fantastiche e minacciose, una pietra la forma di un viso che piange o urla.
    La mente elabora le sollecitazioni esterne in base alle sensazioni interiori; chi ha la capacità di usare creativamente il linguaggio dell’arte riesce a veicolare, con esso, le proprie sensazioni ed emozioni.
    L’opera dell’autrice appare sentita e profonda. L’insieme è pregevole e significativo.
    Complimenti

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