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ACQUASTRATTA – di Danilo Susi

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Lo sguardo che incanta 

Conosco da molti anni Danilo Susi e ho seguito fin dagli esordi, con interesse, il suo percorso autoriale, quando dopo una militanza in quella che mi piace definire buona fotografia classica si stava spostando verso una ricerca estetica e concettuale.
Un percorso interiore, oltre che visivo, che lo ha portato a varcare i confini della rappresentazione per cercare nei segni della realtà un racconto di sensazioni e moti interiori che fossero espressione del suo sentire.
Sono nate così queste immagini che, come suggerisce il termine , sono frutto , imago della sua meditazione. Un’interpretazione scenica che ci attrae per la bellezza compositiva e il cromatismo,  tra fantasia e leggerezza,  verso un mondo onirico e le sue suggestioni.
Un insieme di segni grafici, scritture fluttuanti che mescolandosi, in virtù della scelta poetica, liberando l’interpretazione, consentono di leggere messaggi tra l’immaginato e il percepito, come scritti su un’ideale lavagna mobile e di farlo appena in tempo, prima che il testo sparisca, soppiantato da uno prossimo e nuovo, che rimescolando la tavolozza, crea diverse espressioni.
Quadri visivi che si compongono e scompongono e nella varietà di forme e cromie seguono un percorso di trasformazione creativa personale. Catturare ciò che è nascosto per svelarne la presenta. Fermare l’attimo su un’apparizione che ha come cifra rappresentativa l’impersistenza.
Giochi di luci e bagliori che ci mostrano  un’ irrealtà in continuo divenire.  Ad ogni progetto c’è un  rifarsi, un agganciarsi  a quel che era già stato per riprendere idealmente un filo narrativo che ha come partenza il vedere al di là e fuori del narrato, in un elemento che per natura è fonte primaria di vita. Origine e luogo di trasformazioni: l’acqua. Tra i titoli più noti ricordo “La natura che veste”, “Astrattismi paralleli”, “Realismo astratto”e da ultimo “Acquastratta”.
E come novelli Narciso siamo spinti a specchiarci e meravigliosamente troviamo, invece del nostro volto, sollecitazioni e stimoli. Colori cangianti, dalle calde tonalità al freddo quasi gelido, e movimento, un continuo moto che come il dondolio dell’acqua può cullare ma anche travolgere con la forza di un’onda anomala. Queste raffinate immagini, forzando la nostra immaginazione, ci fanno scoprire le armonie segrete che la natura gelosamente cela e che sono in grado di trovare e leggere solo coloro che sanno esplorare con uno sguardo sempre nuovo e stupito.
di Giuliana Traverso
 

 ACQUASTRATTA

di Danilo Susi

 

 
Note biografiche:
Danilo Susi (Pescara 1949), vive e lavora a Termoli. Inizia negli anni ’70 come autodidatta.
Nella FIAF ha avuto vari incarichi, quale delegato per la provincia di Campobasso e per la regione
Molise, e due riconoscimenti, BFI nell’1984 e AFI nel 2015. E stato per oltre venti anni presidente
del GAF, fotoclub di Termoli, ed è stato riconfermato presidente dell’AMFI, associazione medici
fotografi italiani.
La sua ricerca sul colore, già in epoca analogica, si basa sull’astrazione dell’immagine da una
realtà visivamente concreta; in epoca digitale continua a riproporre la “purezza” della tecnica
fotografica evitando la postproduzione. Recuperando dalla natura quell’esistente secondo
l’impressionismo di Claude Monet, ha dato colore ad un liquido per definizione incolore ed amorfo,
fotografandone i riflessi: l’acqua è diventata la sua “ tavolozza”, i suoi colori il suo “ visibile”.
I progetti principali sono Acquastratta 2008 (registrato anche marchio d’impresa), Astrattismi
paralleli 2010 con Carlo D’Orta di Roma, Realismo astratto 2011 con Albano Paolinelli di Pescara:
mostre itineranti con catalogo d’arte.
Selezionate per la Triennale di Roma, il Codice MIA di Milano, Off Site Art de L’Aquila, la Biennale
di Fotografia di Trezzo (MI), la Biennale d’arte di Firenze e di Genova, le opere fanno parte delle
collezioni della Galleria Civica “G.Sciortino” di Monreale (Pa) , del Museo del vetro di Abano-
Montegrotto Terme, della Fondazione Malerba per la Fotografia FMF, della società Alidem-l’arte
della fotografia di Milano, del Gran Sasso Science Institute GSSI de L’Aquila.
Alcune immagini sono state riprodotte su tessuti pregiati ed elaborate come gioielli

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3 commenti

  1. “Acquastratta”, di Danilo Susi, è un’opera animata da un’idea narrativa artistica per aver rappresentato le qualità estetiche del reale.
    I riflessi sono da lungo tempo un soggetto fotografico attraente, forse per quell’effetto sorpresa dell’immagine che si svela solo dopo lo scatto.
    In questo processo di ricerca estetica il digitale, ovviamente, rende tutto più semplice nel riuscire a vedere subito il risultato dello scatto.
    L’immagine astratta può consentire la conoscenza di nuove realtà interiori, quando il fotografo cattura immagini che promuovono dei sentimenti sconosciuti, attraverso il meccanismo della proiezione psichica che si accende senza elementi simbolici ma solo fermando la forma fluttuante di un riflesso.
    Grazie a Danilo Susi per aver condiviso su Agorà parte di una sua recentissima mostra.

  2. Una Mostra fatta a Genova al Mu.Ma (Galata Museo del mare) che ha riscosso grande successo per numero di presenze e apprezzamento.
    Un lavoro che Danilo Susi porta avanti da parecchi anni ottenendo immagini di grande impatto sia visivo che emozionale.
    Complimenti.
    Voglio ricordare che una di queste fotografie ha fatto parte dell’esposizione realizzata dalla Galleria Satura (Ge) per la Fiera Genova Arte 2017 entrando tra il gruppo dei premiati e un’altra sempre di queste segnalate sopra) domani sarà protagonista, sempre a Satura, di un’altra mostra, anche in questo caso facendo parte degli autori premiati.
    Complimenti dunque e cari saluti
    Orietta Bay

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