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UOMINI SOLI… – di Alma Schianchi

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Per scelta o per la perdita della compagna di una vita, si ritrovano ogni giornoal “circoletto”, diventato quasi una seconda casa, dove, tra una partita a carte, due steccate al biliardo e “un goto di vino”, si scaldano gli animi e dimenticano per qualche ora la solitudine di una casa vuota…
Alma Schianchi
 
 

UOMINI SOLI…

 di Alma Schianchi

 
 

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6 commenti

  1. “Uomini soli”, di Alma Schianchi, è un’opera animata da un’idea narrativa tematica per la rappresentazione soggettiva della vita sociale di uomini anziani in un pubblico ritrovo.
    La fotografa ci mostra che per Lei narrare è cogliere i momenti e gli spazi salienti, in cui si esprimono le persone e le cose che simbolicamente danno il significato a questo bar.
    La composizione, molto consapevole di cosa intende raccontare, è densa dell’uso espressivo degli “archetipi della rappresentazione” in particolare: la soglia, la quinta, la cornice, il piedistallo, la posa.
    La solitudine della vita anziana e le manifestazioni euforiche del gruppo, fanno da momenti significanti in una sequenza che inizia con anonime atmosfere urbane, per scaldarsi nei tavoli da gioco e concludersi con la tenerezza verso i simboli del limite che l’età impone al corpo.
    Complimenti a Alma Schianchi perché la sua narrazione è stata rivelatrice, spingendosi oltre la superficie delle rumorose apparenze, per toccare le corde sensibili della complessa stagione della vecchiaia, in particolare dell’uomo.

    1. Grazie Silvano per la pubblicazione e per il commento che mi ha emozionato e ha colto perfettamente lo stato d’animo che ho provato nella realizzazione del racconto, stare vicino a queste persone per diverso tempo mi ha fatto capire e andare oltre le apparenze di certe situazioni ,spesso date per scontate.

  2. Il reportage di Alma ci racconta come anche il bar può diventare un luogo socialmente utile, quando si perdono le persone vicine e i figli e nipoti sono impegnati nella quotidianità, il bar diventa quel luogo d’incontro dove cercare di combattere la solitudine. Una partita a carte con gli amici, due chiacchiere ed un bicchiere di bianco diventano la miglior cura per allontanare la malinconia alle persone anziane. Brava Alma, hai rappresentato bene questi luoghi !

  3. Avevo già apprezzato questo lavoro, anche se non mi era mai capitato di parlarne in maniera compiuta. Ottima occasione quindi per soffermarsi meglio. La prima parola che adopererò è “compostezza” (parente più che prossima di “composizione”) perché le immagini di Alma hanno questo dono: c’è un grande senso di ordine fotografico, nulla manca e nulla è di troppo; ogni taglio, anche quelli che sembrano più arditi, a mio avviso ha un preciso significato. Guidare il nostro sguardo verso quel che dobbiamo vedere, sia con linee guida sia con l’uso sapiente della profondità. E non parlo solo di profondità di campo ma anche di quella dote che ci permette di scorgere l’essenziale e il profondo nel gesto quotidiano, virando la sua apparente banalità in un gran sentimento di calore e significanza. Significa molto, per questi uomini soli, il ritrovarsi assieme in un luogo comune; significa ancor di più per noi che guardiamo da un’altra età e un’altra esistenza questa condizione apparentemente lontana. E dopo i simboli, anche la narrazione affascina e ci porta a capire, a leggere questa storia come, appunto, una storia; un racconto che parla di oggi e anche del passato che si rinnova ad ogni brindisi. Si festeggia lo stare insieme, l’esserci, il calore della vita che non si spenge mai. Fino al prossimo bicchiere o alla prossima foto.

  4. La prima sensazione che provo guardando il susseguirsi delle immagini di questo lavoro è il passaggio, il lento attraversamento di un luogo di ritrovo dove, per qualche ora, il silenzio della solitudine si interrompe in gesti e riti collettivi che paiono stabiliti da sempre – il brindisi, le carte, il biliardo – in un equilibrio cristallizzato e rassicurante, suggerito dal formato quadrato delle immagini. Poi le voci si fanno più sommesse, viene il momento del ritorno alla propria casa e al proprio silenzio…

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